I denti del giudizio prendono l’emblematico nome dal fatto che la loro comparsa si verifica normalmente all’inizio dell’età adulta, quando si esce dal periodo sconsiderato dell’adolescenza. L’arrivo dei denti del giudizio comporta in numerosi soggetti non poche complicazioni, che costringono talvolta alla completa rimozione. Scopriamo perché succede e come curarli.
Quali sono i denti del giudizio
Chiamati anche terzi molari, i denti del giudizio non sono altro che gli ultimi denti delle arcate e sono spesso soggetti a infezione per la loro scarsa capacità di emergere e di posizionarsi correttamente.
Questo succede perché la nostra mandibola si è rimpicciolita nel corso delle generazioni, lasciando sempre meno spazio ai denti del giudizio. I primi ominidi, cibandosi anche di carne cruda, necessitavano di molta forza e di denti resistenti per poter sminuzzare gli alimenti: avendo cambiato abitudini alimentari, anche la conformazione strutturale della nostra bocca è cambiata. Ora i denti del giudizio non hanno più nessuna utilità concreta, ma continuano a emergere causando a una grande fetta di popolazione non pochi problemi.
Essendo difficili da raggiungere con lo spazzolino da denti, è facile che attorno ai denti del giudizio si sviluppino infiammazioni e ascessi a causa di una pulizia scorretta o scarseggiante. I residui di cibo, infatti, sono la prima causa di complicazioni a livello orale. Per questo motivo è importantissimo avere la massima cura della propria igiene orale, non fermandosi al solo spazzolamento ma integrandolo con scovolino, filo interdentale e colluttorio.
Sintomi della comparsa dei denti del giudizio
Il sintomo più comune legato all’eruzione del dente del giudizio è il dolore, che può essere tenuto sotto controllo con l’assunzione al bisogno di antidolorifici, come l’ibuprofene, il ketoprofene e il paracetamolo. Esistono anche rimedi naturali che possono sostituire o integrare l’utilizzo di farmaci: uno di questi sono i risciacqui con acqua e sale, che fungono da profondo disinfettante gengivale.
Spazzolare i denti con frequenza ma senza esercitare una pressione esagerata è il primo accorgimento da seguire quando si percepisce l’imminente eruzione. Per alleviare il fastidio è possibile praticare più volte al giorno un massaggio specifico nella zona interessata: non sarà una soluzione permanente, ma può aiutare a convivere più facilmente con la spiacevole sensazione.
Quando si inizia ad avvertire il fastidio nel retro della bocca, è sempre consigliato rivolgersi al proprio dentista in modo che possa valutare il da farsi: tante volte è opportuno procedere alla rimozione del dente del giudizio per evitare complicanze inutili. Non essendo un dente indispensabile per la masticazione, viene spesso rimosso ancor prima che possa causare dolore, infiammazione e fastidio generale, se il dentista capisce dalle apposite lastre che lo spazio gengivale non è sufficiente a ospitare il terzo molare.
Come lavare i denti dopo estrazione del dente del giudizio
L’estrazione di uno o più denti del giudizio è un’operazione che a cui molti vanno incontro nel corso dell’età adulta. Si tratta di una procedura molto semplice, eseguita dal dentista previa anestesia locale. Tuttavia dopo la rimozione è altamente probabile provare fastidio e dolore per alcuni giorni, per questo vengono solitamente prescritti antibiotici per tenere sotto controllo la proliferazione dei batteri nella ferita ancora aperta, ed eventuali antidolorifici per affrontare con più serenità il post operazione.
L’ideale è non mettere sotto sforzo la gengiva con cibi duri e gommosi, ma preferire consistenze morbide e temperature non elevate, alle quali si potrebbe risultare particolarmente sensibili. In questo articolo vi avevamo dato alcuni consigli su come comportarsi a tavola dopo l’otturazione di una carie.
Importantissima è anche la routine di igiene orale quotidiana: in particolar modo dopo aver subito una rimozione bisogna aver cura di lavare i denti dopo ogni pasto, e di utilizzare prodotti appositi antibatterici.
La clorexidina è uno degli ingredienti maggiormente impiegati all’interno di dentifrici e colluttori per contrastare germi e batteri, che sono la principale causa di accumuli di tartaro, placca, infiammazioni e ascessi. Consigliatissimo anche per chi soffre di parodontite, alitosi e sanguinamenti frequenti. Avevamo parlato dei migliori colluttori da utilizzare in questi casi in questa guida.
La clorexidina è un principio attivo presente in diverse percentuali all’interno dei prodotti, e il cui impiego viene consigliato soltanto per brevi lassi di tempo visto il suo potentissimo effetto antibatterico che sul lungo termine può compromettere lo smalto dei denti.
Abbiamo selezionato per voi uno dei migliori colluttori alla clorexidina acquistabili su Amazon, ecco la recensione.
Fimodent Collutorio – Clorexidina 0.20% con SPDD
Questo prodotto di Fimodent con clorexidina allo 0,20% è designato per risolvere in poco tempo qualunque problematica legata all’igiene orale. Senza alcool e nichel tested, è ideale per l’utilizzo mattina e sera. Grazie alla tecnologia SPDD, non macchia i denti nemmeno a seguito di un utilizzo prolungato. Il gusto mentolato è piacevole e persistente. Dosatore incluso.
Il prezzo si aggira attorno ai 5€.
Pro:
- Azione antibatterica
- Ideale post operazioni
- Gusto mentolato gradevole
- Non macchia i denti
Contro:
- Pizzica leggermente la lingua dopo l’uso
Lascia un commento